domenica 5 febbraio 2012

Intervista a Isoke Aikpitanyi

Pubblico qui un'intervista a Isoke Aikpitanyi del novembre scorso.
Più di tante parole, ascoltare direttamente la sua voce ci fa capire come si faccia troppo poco, quasi nulla per fermare la schiavitù della tratta e gli schiavisti, soprattutto, né per dare aiuto vero e concreto da parte delle istituzioni a chi cerca di uscirne. Trovo vergognoso che ci sia comunque un certo impegno nel contrastare l'associazione di stampo mafioso e il traffico di stupefacenti, nonostante tante corruzioni e connivenze, ma su questo tema ci sia tanta ignoranza e tanto lassismo.
Quelle delle nigeriane è attualmente una delle forme di tratta più feroci presenti nel nostro Paese, forse la più feroce, e voglio ricordare che è una delle tante (ci sono anche ragazze rumene, albanesi, moldave, cinesi, ecc.. in situazioni simili). Isoke dà voce alle vittime, una voce che non viene diffusa adeguatamente. In particolare, Isoke ricorda Maris Davis, scomparsa prematuramente l'estate scorsa, connazionale vittima di tratta sfruttata tra Italia e Spagna, nel cui ricordo è stata fondata la Maris Joseph Davis Foundation, allo scopo di portare avanti i progetti per l'Africa da lei intrapresi e la lotta alla tratta in Italia. Come dice Isoke al termine di questa intervista, la tratta a scopi di sfruttamento sessuale non è ancora riconosciuta come una delle più gravi forme di violenza sulle donne.



7 commenti:

  1. Grazie di cuore per questo articolo, un abbraccio

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  2. Grazie Valentina per questi importanti documenti.
    Continuo a seguirti e spero in futuro di poter collaborare con te per fare qualcosa di concreto contro questo immane scempio umano.

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  3. Grazie a entrambi. Appena ho un minuto aggiornerò il post con le informazioni relative a Maris, di cui parla Isoke nell'intervista. intanto voglio far presente, anche ad Alessia, che ho creato un indirizzo e-mail al quale è possibile contattarmi in privato: blogconsumabili(at)yahoo.it

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  4. Cara Valentina,
    ti segnalo, a proposito del persistente equivoco in cui versa la cultura maschilista, anche di quei suoi inconsapevoli (?)esponenti, che si affacciano dai teleschermi, in trasmissioni che dovrebbero essere di buona informazione culturale, la pessima prova offerta da un noto conduttore RAI, segnalata da Lidia Menapace in questo articolo: http://www.womenews.net/spip3/spip.php?article9923. Che si può fare?

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  5. Grazie per la segnalazione, Paola. Credo sia la stessa trasmissione che mi aveva segnalato un amico, con Giuseppe Scaraffia che ha parlato addirittura di "discariche sessuali" (!!) dove confinare la prostituzione. Non so cosa si può fare, forse scrivere alla trasmissione per protestare. Il problema più grave a mio avviso è che questo non è un episodio isolato, veramente la legge Merlin è da tempo sotto grave attacco e le soluzioni che si prospettano andranno solo a ulteriore detrimento delle vittime della tratta e dello sfruttamento e a favore di tutti i benpensanti preoccupati ipocritamente del "decoro urbano".

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  6. Ho trovato la trasmissione a questo link: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-f1852b1a-cddc-4cbf-adfc-dbb79410d6a8.html
    Appena posso me la vedo e poi magari organizzo una mailbombing su facebook. Più di questo non so cosa si possa fare per il caso concreto. Già il tema della trasmissione mi pare vergognoso. Perché scegliere di parlare ancora in termini letterari della prostituzione nel XXI secolo e quando a causa di questo sistema tante vite vengono spezzate? Come dice Lydia Cacho "molti grandi autori della letteratura classica e contemporanea hanno contribuito all'idealizzazione della prostituzione come se fosse una mera questione di libertà sessuali". Vogliamo continuare con quest'opera di disinformazione o invece occuparci di diritti umani giornalmente violati? Proprio qualche giorno fa la notizia di un'altra nigeriana uccisa a Palermo. Veramente vergognoso!

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